Vorrei iniziare questo articolo raccontandovi due brevi storie che rappresentano il rapporto tra tecnologia e vita quotidiana e l’influenza dei mezzi di telecomunicazione sulla nostra vita.
“Non molto tempo fa mi recai dal pediatra per avviare una collaborazione professionale, per cui rimasi un po’ di tempo nella sala d’aspetto in attesa che il medico terminasse la visita del suo piccolo paziente. Man mano che il tempo passava, la sala si riempiva di mamme e di bambini. Ciò che colpì molto la mia attenzione furono le azioni di due mamme, le quali per fare stare buono” il loro piccolo, tirarono fuori dalla propria bag il magico smartphone. Difficile da credere, ma tale comportamento aveva determinato nei piccoli entusiasmo ed un certo distacco dalla realtà.”
“Un giorno stavo chiacchierando con un amico, si parlava di viaggi ed esperienze vissute all’estero e con grande enfasi , egli mi raccontava delle esplorazioni fatte tra le vie di New York e di Hong Kong. Molto emozionante direi, se non fosse che questi viaggi duravano diverse ore, giusto il tempo di mettersi comodo in poltrona e posizionarsi davanti lo schermo del pc.”
Queste storie confermano un ampio uso del web e dei nuovi mezzi di telecomunicazioni, dei quali non è più possibile farne a meno.
Il loro sviluppo ha rappresentato la vera rivoluzione di questi ultimi tempi: la tecnologia e le reti telematiche hanno moltiplicato servizi e informazioni, mantenendo dei costi bassi e allo stesso modo hanno ottenuto riduzione dei tempi e delle distanze.
Accanto a questi successi, però, stanno emergendo degli effetti negativi, che si ripercuotono sul essere umano e sui rapporti, ormai contraddistinti dalla quantità piuttosto che dalla qualità.
Il web è un spazio virtuale che non ha regole, dove le notizie e le informazioni non sono controllate, basti pensare a come sia stato semplice per l’ISIS incrementare, attraverso il web, i suoi seguaci. È un universo invisibile, senza limiti, all’interno del quale è difficile uscirne fuori: immagini, foto, articoli di giornale, profili personali, rimangono per sempre imprigionati dentro questo calderone. È dunque, esso stesso, limite all’individualità, alla diversità e alla libertà personale.
Nel web la libertà è solo apparente, ci si “sente” liberi di esprimere la propria, liberi di mostrare le preferenze, i desideri, le curiosità; in realtà la capacità di sentire i propri bisogni e di esprimerli è appannata dalla dipendenza a questo sistema mediatico, un vero sistema di controllo e di dominio delle masse.
Le mie critiche, ovviamente, non riguardano lo sviluppo tecnologico o gli strumenti di comunicazione, ma l’utilizzo incontrollato che se ne fa oggi e la condizione di subordinazione che la persona manifesta nel bisogno di trasmettere o avere informazioni ad ogni momento della vita.
La dipendenza quotidiana al web, ai media e ai social networks caratterizza la società di oggi, la quale manifesta nuove caratteristiche: pensiero uniforme, incapacità di riflettere e passioni appiattite. In essa regnano la confusione, l’ ambiguità e la superficialità delle informazioni, che a loro volta stanno determinando il declino dei processi cognitivi, emotivi e dei rapporti umani.
Tecnologia e vita quotidiana per bambini e giovani
I giovani e i bambini d’ oggi sono più abili nell’uso degli strumenti tecnologici e del web rispetto alle generazioni passate, anche il loro sviluppo cognitivo ed emotivo è influenzato dal loro impiego. La generazione 3.0 cresce di pari passo alla “rete”, per cui è necessaria la presenza di un contesto educativo adeguato che ne limiti l’ uso e che eserciti una prevenzione, vera, nei confronti dei più piccoli.
Sempre più spesso si viene a conoscenza di bambini molto piccoli intrattenuti per ore davanti alla tv o allo schermo di un tablet. Sicuramente, se la loro crescita viene limitata a questa tipologia d’ esperienza visiva, si favorisce l’esordio di un’ alterazione a carico della capacità attentiva , la quale attenzione si amplificherà verso alcune sfumature, diventando concentrata e puntiforme, disabituata a cogliere la globalità dell’immagine.
Questi bambini, staccati dalla realtà, non sperimenteranno pienamente la lentezza, il tempo giusto per fare le cose o per riflettere, né potranno assaporare i piccoli momenti di Calma e di piacevolezza. Si svilupperà una concezione alterata del tempo, per cui il bambino non sarà capace di attendere, amplificherà i movimenti piccoli, quelli a scatti e veloci, fino a manifestare tic ed irrequietezza motoria. Avranno la difficoltà a mantenere il Contatto buono con l’ambiente esterno, poiché le loro fantasie sono state costantemente ingigantite dalla sola esperienza visiva, delle immagini proiettate sullo schermo.
Anche tra gli adolescenti si stanno manifestando gli effetti negativi dell’abuso di questi strumenti tecnologici. Essi passano molte ore davanti al pc, all’iphone , gestiscono con molta abilità i diversi socials, attraverso i quali immagazzinano persone e gruppi con i quali instaurare un’amicizia. Usano la rete per visualizzare e condividere video su you tube, per giocare con videogiochi online insieme a persone sconosciute . Tutte queste azioni, però, non favoriscono i rapporti profondi con l’altro, non stimolano la riflessione, né lo scambio d’opinione. Abbiamo a che fare con giovani che si staccano dalla la realtà circostante, che hanno difficoltà nel percepire sé stessi e i propri cambiamenti. Tutto ciò determina un’incapacità di raccontare e di raccontarsi e di dare ascolto alle passioni profonde.
Gli studi neuro cognitivi affrontati in questi ultimi anni, hanno confermato che rimanere svegli la notte per molte ore, davanti al pc, tablet o al cellulare – un’abitudine che dilaga tra i giovanissimi – comporta seri squilibri al ritmo sonno- veglia, determina una riduzione della memoria e del rendimento scolastico e amplifica i comportamenti aggressivi. La dipendenza a questi dispositivi crea una diminuzione della capacità sensoriale, di percezione della realtà esterna ed interna; contrariamente si amplifica l’ immaginazione e il “ pensiero magico”- tipico degli adolescenti – per cui si ha un maggiore distacco dalla realtà, una maggior chiusura in sé stessi ed un ampliamento delle paure e delle insicurezze. Viene frenata la capacità di riconoscere ed esprimere le emozioni e difficilmente saranno sperimentate l’ “Assertività”, l’ “Autostima”, la “Creatività” e la “Progettualità”.
Il giovane adolescente che fa un uso scorretto del web e dei socials, tra tecnologia e vita quotidiana, cresce sulla
base di quello che sperimenta sulla rete, ciò rappresenta un vero limite per il potenziamento della propria identità e per lo sviluppo dei processi cognitivi. Quello di cui si deve sapere è lì, a portata di un click, non c’è altro stimolo migliore, un danno per lo sviluppo della capacità di “Meravigliarsi” o “Stupirsi” del nuovo o di ciò che è sconosciuto.
Figli venuti da un altro pianeta, genitori lontani anni luce, cosa è successo agli adulti?
La società odierna vive una crisi profonda della famiglia: confusione di ruoli, difficoltà educative, decadimento dei valori, difficoltà nella gestione dei figli adolescenti, aumento delle separazioni e divorzi, ecc. Queste condizioni sono spesso accompagnate da componenti psicologiche sfavorevoli che determinano un ulteriore indebolimento dei rapporti con l’altro. L’ insicurezza, l’ansia , la sofferenza per la fine della storia con il partner e la paura di rimanere soli, spingono il genitore ad allontanarsi dai rapporti veri e dal “Contatto” buono, scegliendo nuove modalità relazionali che presuppongono l’uso di strumenti tecnologici, del web, ma soprattutto dei socials.
Gli adulti vivono nel mondo virtuale, sono un po’ spaesati, ma speranzosi di trovare nuovi amici, un nuovo partner… Per tutte queste ragioni, spesso la coerenza del genitore nell’ esortare i figli ad un breve uso del web, decade. Molte volte il limite della capacità genitoriale è dato dal senso di colpa per aver recato, con la separazione, una grande sofferenza ai figli. Per questo un genitore può sentirsi più tollerante e legittimare in misura maggiore i comportamenti inadeguati del figlio, compreso il rapporto costante tra tecnologia e vita quotidiana rappresentato da ll’ uso permanente di smartphone e pc.
Anche le persone anziane cercano in tutti i modi di inseguire la moda del web, acquistando i nuovi mezzi tecnologici, iscrivendosi ai socials, pubblicizzando iniziative personali, ecc. Il numero di anziani che si impegna ad usare pc e tablets è in crescente aumento e i motivi sono molteplici: lo fanno per sentirsi al passo coi tempi, per poter soddisfare i propri bisogni, poco accolti dalla società, per comunicare con i più giovani o per attenuare l’inarrestabile trascorrere del tempo.
Insomma la tecnologia ci ha cambiati, ha modificato le nostre azioni, i nostri pensieri, le nostre decisioni e lo fa in ogni momento.
Siamo ancora in tempo, possiamo fermare questo declino, possiamo rompere con queste “dis – abitudini” e riappropriarci della realtà, dei rapporti veri, del contatto corporeo, della comunicazione vera e profonda tra persone che condividono lo stesso spazio, possiamo riappropriarci del nostro valore!!
Basterebbe allontanarsi da quegli schermi nei momenti particolari della giornata , ad esempio quando si è a tavola, quando si sta con gli amici, quando si guarda la tv, o durante un concerto. Avviare delle ricerche più approfondite, raccogliere informazioni da più fonti – da un libro o da un’ enciclopedia, dal racconto di persone anziane. Ripristinare il “contatto” e “la vicinanza” vera con l’altro, condividendo pensieri ed emozioni in uno spazio reale. Prendersi più tempo per osservare, riflettere e poi decidere, anziché rimanere passivi o compiacenti. Dare più “spazio alla voce” e alle emozioni, chiamare piuttosto che inviare messaggi, senza più tenerle sotto controllo per paura di mostrarsi per quello che si è. Riconoscere la bellezza dello “stare”, del far nulla e l’eccitazione dell’attesa. Dedicare più tempo al gioco, fatto di regole, di buona competizione, dove non importa dover vincere per esistere. Ognuno può iniziare ad osservare con cuore aperto, con occhi che sentono, orecchie che toccano e mani che vedono, tutto ciò che è intorno; ascoltare quello che il nostro corpo dice; praticare la lentezza e i movimenti ampi, che portano verso una direzione precisa, verso l’ascolto e la soddisfazione dei nostri bisogni più profondi.